Viaggio culturale in Grecia: cose da vedere

In molti sostengono la Grecia sia il posto dove è nata la cultura che ci caratterizza. La nostra lingua, l’italiano, si basa sul greco antico e molte delle parole che utilizziamo ogni giorno ne hanno le radici. Una parte del sud della nostra nazione veniva ifatti chiamata Magna Grecia. La Grecia e la sua storia affascina molta gente e per questo motivo in molti decidono di visitarla per vedere e conoscere meglio i luoghi storici della penisola balcanica.
Ecco i posti storici e magici della Grecia che devi assolutamente visitare.

Atene e la Grecia antica

Il sito archeologico di Atene è la prima cosa da vedere nel capoluogo greco. L’Acropoli che era la zona posta più in alto della polis. Era anche la roccaforte e risale al V secolo a.C.. Andando sulla collina si trova il teatro di Dioniso e lì venivano messe in scena le tragedie di Sofocle ed Eschilo. Potrete trovare anche i resti delle sculture del grande Fidia. Seguendo la via Panatenaica giungerete al Partenone, il tempio dedicato ad Atena, costruito sui resti di un tempio distrutto dai persiani. Non molto lontano si trova l’Eretteo, anch’esso dedicato a Poseidone e Atena, noto per le colonne a forma di Cariatidi.

A nord-ovest dell’Acropolisi trova anche l’Agora, la piazza principale della polis. Qui si sviluppava la vita commerciale dell’epoca e a sinistra c’era il museo dell’Agora. Inoltre c’era il tempio di Efaisteion, il portico dei Giganti. È possibile vedere dalla strada le statue enormi del portico, le rovine del teatro di Agrippa e il Tholos. Questo era l’edificio dove si svolgeva la vita politica di Atene. Salendo ancora, si giunge alla collina di Filopappo. La collina ha il nome del senatore perché proprio qui si trova il monumento costruito in sua memoria e ci sono i suoi resti.

Il Peloponneso e il sito archeologico di Micene

Micene è stata una potenza commerciale e bellica della Grecia. È uno dei siti archeologici più importanti del Peloponneso insieme a Epidauro e Olimpia e nasce sulla cima di un rilievo in mezzo alla vegetazione. Micene era la cittadella di Agamennone, il re degli Achei, che portò alla guerra di Troia il popolo greco. Era circondata da mura alte tredici metri e spesse sei e si entrava solo dalla porta dei Leoni. La porta ha questo nome era sorvegliata da due leonesse scolpite nella pietra. All’interno si trovava il palazzo del re, ma oggi sono rimasti solo alcuni grandi massi. Il Tesoro di Atreo è la tomba del re a forma di cupola ed è una delle poche zone che non è stata distrutta. È possibile vedere anche il santuario di Egisto e quello di Clitennestra.

Il Teatro di Epidauro

Ad alcuni chilometri è possibile trovare il sito archeologico di Epidauro. Oltre che ai resti dal valore culturale e storico inestimabile, il posto è conosciuto anche per il teatro da cui prende il nome. La cittadina si trova nell’Argolide, a pochi passi da Micene. Costruito nel IV secolo a.C., è un teatro dall’ottima acustica, conservato in modo eccellente. Ad Epidauro si svolgevano rappresentazioni teatrali ma anche diverse funzioni religiose. Uno dei posti di culto più frequentati era il santuario di Asclepio. Secondo la tradizione, Asclepio, figlio di Apollo, riusciva a guarire chi partecipava alle cerimonie in suo onore svolte ad Epidauro. A differenza del teatro, del santuario restano solo le fondamenta e alcuni resti della tomba della divinità.

Delphi e il suo sito archeologico

Quando si pensa a Delphi il pensiero va soprattutto al dio della bellezza Apollo. Nella città si trova il tempio dedicato al dio ed è uno dei posti religiosi più importanti di tutta la penisola balcanica. La città nasce ai piedi del Parnaso e fa parte del patrimonio dell’Unesco. La Via Sacra attraversa tutto il sito archeologico e, una salita di quasi duecento metri, porta al tempio del dio Apollo. Nell’antichità questa via era circondata da monumenti e templi e, ad oggi, sono rimaste solo poche fondamenta, tranne per il tempio dorico, il Tesoro degli ateniesi, costruito per conservare le offerte che il popolo di Atene donava ad Apollo. Anche del Tempio di Apollo rimangono solo le fondamenta. Nel IV secolo fu costruito un nuovo tempio dallo stile dorico all’interno del quale sacerdotessa del dio, la Pizia, ispirata da Apollo faceva profezie pronunciando parole cupe difficili da interpretare.

Dietro al tempio c’è il noto muro poligonale di ben novanta metri. Il nome è dato dalla forma poligonale delle pietre che lo costituiscono. Sul muro ci sono diverse incisioni, tra queste c’è anche quella fatta dal tiranno di Siracusa, Gelone, per ringraziare il dio Apollo perché gli aveva permesso di arrivare primo a una gara dei giochi olimpici.

Alla fine di una scalinata si trova un teatro dove, nel passato durante i giochi pitici, si svolgevano delle gare di canto. Quasi cinquemila persone si radunavano per vedere i giochi che si tenevano ogni quattro anni. Pochi metri più in alto si trova lo stadio in cui poteva entrare un pubblico di cinquecento persone che fomentava gli sportivi che gareggiavano in atletica.

Olimpia: il sito archeologico dove sono nate le olimpiadi

Olimpia è il simbolo dello sport per antonomasia. Si trova a cento chilometri da Patrasso ed è il posto dove si trovava il santuario dedicato a Zeus. Ogni quattro anni qui si tenevano i giochi più significativi della storia, le Olimpiadi. Questi giochi in onore di Zeus si sono svolti per la prima volta nel 776 a.C..  Nel 1829 Olimpia fu ritrovata sotto il fango dovuto alle alluvioni. Le magnifiche colonne del tempio di Zeus sono state rase al suolo dai due terremoti che ci furono proprio nella città.

Tra i resti ci sono anche quelli del tempio di Era. Il fiume Kladeo inondò e distrusse quasi tutto lo stadio dove si svolgevano le gare di atletica leggera. Immancabile la tappa al Museo archeologico di Olimpia dove è possibile ammirare la “Nike in volo” di Peonio di Mende e la scultura di due metri scolpita da Prassitele nel marmo, l’”Hermes con Dioniso”.

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